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IL GRANDE GIORNO

A GRANDE RICHIESTA PROSEGUE ANCORA PER POCHI GIORNI!
PRIMA VISIONE IN CONTEMPORANEA NAZIONALE
Genere: Commedia
Regia: Massimo Venier
Attori: Aldo, Giovanni, Giacomo, Antonella Attili, Elena Lietti, Lucia Mascino, Margherita Mannino, Giovanni Anzaldo, Pietro Ragusa, Francesco Brandi, Dina Braschi, Andrea Bruschi, Davide Calgaro, Marouane Zotti, Noemi Apuzzo, Matilde Benedusi, Jerry Mastrodomenico, Eleonora Romandini, Roberto Citran, Francesco Renga
Paese: Italia
Sceneggiatura: Davide Lantieri, Michele Pellegrini, Massimo Venier, Aldo, Giovanni, Giacomo
Musiche: Brunori Sas
Il film racconta la storia di una lunga amicizia, messa in discussione durante un matrimonio. In una grande villa, sita sul lago di Como, si accingono i preparativi per le nozze di Elio e Caterina, pronti a celebrare il giorno più bello della loro vita e anche quello dei loro genitori, in particolare dei padri Giovanni e Giacomo. I due sono amici d'infanzia, hanno frequentato le stesse scuole e condiviso ogni cosa, dalla'azienda familiare Sagrate Arredi fino alle vacanze. Ora il matrimonio tra i rispettivi figli va ulteriormente a confermare questa amicizia di lunga data, indissolubile e fraterna. Per queste nozze non hanno badato a spese: hanno organizzato ben tre giorni di festeggiamenti, chiamato un Cardinale per celebrare il matrimonio, servito vini prestigiosi e contatto chef stellati; insomma, il meglio del meglio. Inoltre, l'organizzazione è stata affidata a un maître, molto caro, noto come "il Riccardo Muti del catering". Alla festa, però, si presenta in compagnia di Margherita, ex moglie di Giovanni, anche Aldo, il nuovo compagno della donna. Un uomo simpatico ed espansivo, ma soprattutto casinista, che finisce per abbattersi sulla celebrazione come un vero e proprio tornado con diverse gaffes e incidenti molto costosi. Nonostante Giovanni e Giacomo provino in ogni modo a contenere il caos creato da Aldo, quest'ultimo finisce per essere la goccia che fa traboccare il vaso...
https://youtu.be/Ifd0F1Z_oJw  
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CONCERTO PER LA SALUTE MENTALE

Serata di sensibilizzazione sul tema della salute mentale

L'associazione Punto.ACapo OdV nata all'interno dei servizi di salute mentale della cooperativa il Gabbiano di Pontevico propone il concerto della band Tra Le Righe nel quale verrà suonato live l'album di canzoni interamente prodotte dagli ospiti e dagli operatori dei servizi.
Il concept album proposto sarà un viaggio musicale che si apre con l'esordio di malattia e narra dell'inserimento nei vari servizi per passare poi alle ricadute e al ritorno in reparto. L'album si conclude con la canzone dal titolo "Ho solo voglia di stare bene" che rappresenta la speranza di ciascun essere umano.
Per scoprire le altre canzoni vi aspettiamo a teatro.
Sul palco ci saranno ospiti, operatori e volontari dell'area salute mentale della cooperativa.

Ingresso libero

Contatti dell'associazione:
Cellulare e Whatsapp: 3248460584
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PERUGINO – RINASCIMENTO IMMORTALE

Rassegna LA GRANDE ARTE AL CINEMA Stagione 2022-23  |  Parte 2

In occasione delle celebrazioni a 500 anni dalla morte e della grande mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia  

ARRIVA AL CINEMA “PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE”

Approda sul grande schermo solo il  4, 5 aprile il film evento che celebra (per la prima volta) uno dei pittori più amati e geniali del suo tempo e gli restituisce il ruolo che merita all’interno della storia dell’arte  – con la partecipazione straordinaria di Marco Bocci –   A 500 anni dalla morte, il  4 e 5 aprile arriva al Politeama  PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, regista di Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte, su soggetto dello stesso Piscaglia con Marco Pisoni e Filippo Nicosia. Il documentario, con la partecipazione straordinaria di Marco Bocci, racconta la vita e l’opera di Perugino partendo dal legame con la sua terra, l’Umbria, e in particolare con i paesaggi luminosi che si aprono sulle sponde del lago Trasimeno che spesso Perugino ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. Da Castel della Pieve, un borgo immerso in quei paesaggi, Pietro Vannucci, che solo in seguito avrebbe preso l’appellativo di Perugino, comincia il suo percorso artistico che lo porterà a imporsi nelle capitali creative dell’epoca, Roma e Firenze, a contatto con maestri come Verrocchio, e colleghi come Botticelli e Leonardo da Vinci. Eppure, nonostante Perugino sia stato un artista centrale del Rinascimento, il più famoso e richiesto nel ventennio che va dal 1480 al 1500, la sua fama si è via via spenta con lo scorrere dei secoli fino a giungere ai giorni nostri sbiadita e priva del suo reale valore. Perché questo è avvenuto? Molto ha inciso l’ombra che su di lui hanno gettato gli artisti della nuova maniera, e in particolare Raffaello. Infatti, il Perugino è spesso citato e conosciuto solo come maestro del pittore urbinate. Ma al di là dei meriti di Raffaello, gran parte della sfortuna critica del Perugino si deve anche a Giorgio Vasari, il biografo degli artisti che nelle sue “Vite” relega il Perugino a figura di secondo livello e lo descrive con toni dispregiativi riportando aneddoti e tratti del carattere negativi. Questo docu-film prova a smentire Vasari, portando allo spettatore prove e documenti, ascoltando le voci dei maggiori studiosi e storici dell’arte, analizzando le opere nel dettaglio, cercando una verità diversa da quella giunta fino ai giorni nostri. Si parte dalle prime opere perugine come le tavolette di San Bernardino, dove il Rinascimento irrompe a Perugia portato proprio dalla mano e dalle idee visionarie di Perugino. Sempre a Perugia, Pietro realizza il primo capolavoro: “L’Adorazione dei Magi” della Galleria Nazionale dell’Umbria. La consacrazione arriva negli anni 80’ del Quattrocento con gli affreschi della Cappella Sistina, in cui ancora oggi possiamo ammirare “La consegna delle chiavi”. A questo punto, Perugino è l’astro nascente dell’arte italiana e a Firenze apre una bottega sull’esempio del suo maestro Verrocchio. È una bottega perfettamente rodata che sforna moltissime opere e riceve numerose commissioni. L’abilità imprenditoriale di Perugino è incredibile e il marchio di fabbrica dei suoi dipinti, il suo stile, diviene riconoscibile e ammirato e si diffonde in tutt’Italia. Lo spettatore verrà guidato alla scoperta della pittura armonica dell’artista: un equilibrio perfetto tra uomo e natura, realtà e ideale, che caratterizza dipinti come “La Consegna delle Chiavi” della Cappella Sistina in Vaticano, il “Compianto su Cristo Morto” della Galleria Palatina di Firenze, la “Pietà” e “L’Orazione nell’Orto” delle Gallerie degli Uffizi. Perugino inventa composizioni e iconografie che fanno scuola, diffonde un nuovo ideale di bellezza femminile attraverso le sue Madonne, concepisce straordinari cicli ad affresco come nel Collegio del Cambio di Perugia. Negli anni ’80 del Quattrocento, Perugino è rinomato sia a Firenze che a Perugia. Ha addirittura due botteghe e viene richiesto dalle principali corti italiane. Ovunque arrivi la sua arte, i pittori locali ne vengono influenzati e il suo linguaggio si diffonde. È un linguaggio semplice e diretto dal grande portato devozionale. Ed è forse per questo che i dipinti di Perugino vengono risparmiati dai roghi di Savonarola, il frate che prende il potere a Firenze alla metà degli anni ’90 del Quattrocento. Perugino passa indenne anche dalla tempesta di Savonarola: la sua costanza nella pittura e l’impermeabilità del carattere gli permettono di realizzare quadri devozionali di straordinaria bellezza e armonia che vengono presi a modello da moltissimi pittori a lui successivi. Un fenomeno di proporzioni paragonabili solo a quanto accaduto, prima di lui, con l’arte di Giotto. Ma i tempi cambiano e ad inizio ‘500 si fanno strada grandi geni dell’arte come Raffaello, Leonardo e Michelangelo. Le loro invenzioni oscurano la fama del Perugino che, negli ultimi 20 anni della sua lunga vita, è costretto a ritirarsi nella sua Umbria dove dipinge capolavori come “L’Adorazione dei Magi” di Città della Pieve e “Il Martirio di San Sebastiano” di Panicale. Muore di peste nel 1523 a Fontignano, con il pennello ancora in mano. Dopo la sua morte, il genio e l’importanza del Perugino vengono adombrati, dimenticati, travisati. Ma nessuna cattiva lettura può sminuire sua pittura che è ancora in grado di trasmetterci tutta la sua forza e la sua purezza. L’obiettivo del documentario sarà proprio quello di ridare a Perugino il giusto posto nella storia nell’arte, mettendone in luce le novità, i meriti, il carattere, a 500 anni esatti dalla sua scomparsa. Il documentario approfondirà da vicino anche l’allestimento delle due sale interamente dedicate all’artista alla Galleria Nazionale dell’Umbria, raccontando, tra le altre cose, il restauro di alcune delle sue opere. Così, grazie a riprese suggestive e all’intervento di esperti come il Direttore Galleria Nazionale dell’Umbria Marco Pierini, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, la professoressa di Storia dell’architettura presso l’Università di Firenze Emanuela Ferretti, il Geografo all’Università di Bologna Franco Farinelli, la storica dell’arte della Galleria Nazionale dell’Umbria Veruska Picchiarelli, lo storico Franco Cardini, il coreografo e ballerino Virgilio Sieni, PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE metterà in luce le peculiarità dell’artista e il suo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori: dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Collegio del Cambio all’Archivio di Stato di Perugia, dalla Biblioteca Augusta alla Cappella San Severo a Cerqueto, e ancora l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio Città della Pieve, la Chiesa San Sebastiano a Panicale, la Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, la Galleria Palatina, gli Uffizi, Museo Galileo Galilei, Cenacolo del Fuligno, Liceo Michelangiolo, Archivio di Stato di Firenze, Biblioteca San Marco a Firenze e la Pinacoteca di Bologna. Il progetto è stato sostenuto da: Ministero della Cultura, Regione Umbria, Arpa Umbria. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei. https://youtu.be/gAHzIZSNHqA
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NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI

Christian Di Domenico

Nel mare ci sono i coccodrilli

  Tratto dall’omonimo libro di Fabio Geda    Adattamento a cura di Fabio Geda e Christian Di Domenico   Dal protagonista di Mio fratello rincorre i dinosauri e U parrinu lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Geda che racconta la storia di Enaiatollah Akbari, dalla sua nascita in Afghanistan, al suo arrivo in Italia. C’è chi parte per amore, per lavoro, per turismo e poi ci sono quelli che partono per inseguire la vita. E allora la partenza è un parto. Un viaggio in posizione fetale, stipato in pochi centimetri, nella pancia di un camion dentro un mare di letame. Un mare in salita, che unisce e che separa. Un mare che è liquido amniotico che nutre ma in cui si può annegare. Una sola sedia in scena basta per raccontare il travaglio e il peregrinare di un bambino, costretto a barattare la propria innocenza in cambio della sopravvivenza, senza per questo mai vendere la propria onestà. Nel viaggio diventa un uomo portando sempre in tasca le parole di suo padre e le promesse fatte a sua madre. Poi finalmente arriva, si ferma. Ritorna a essere un po’ bambino, di nuovo figlio, nostro, del mondo, del tutto. Perché basta che due si vogliano bene per raggiungere l’assoluto e la misura delle cose. Nel mare ci sono i coccodrilli, non è solo uno spettacolo ma un incontro, una stretta di mano tra noi e la nostra umanità.   Idea e Finalità: Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più. Durata dello spettacolo: 1 ora e 20 minuti circa. Durata del ricordo: tutta la vita. Ogni volta che guarderete il mare.
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L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA

Lucrezia Lante Della Rovere l’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello   adattamento e regia Francesco Zecca   disegno luci Alberto Tizzone   scene Arti Plastiche di Morucci Riccardo    aiuto regia Rebecca Righetti   musica Diego Buongiorno   produzione Infinito srl in collaborazione con Argot Produzioni   Basta scambiarsi un bacio per sentire lo stesso gusto della vita? Basta avvicinare le labbra al proprio amore per sentirne il sapore? Basta sciacquarsi la bocca con il presente per non sentire più il gusto del passato? La vita è ingorda, non lascia che resti da assaporare. Difficilmente c’è spazio se non per l’immaginazione. A Lei, la Donna Vestita di Nero, la moglie dell’Uomo dal Fiore in Bocca, è l’unica cosa che è rimasta, “attaccarsi così, con l’immaginazione, alla vita”. I suoi occhi così attaccati a lui, da non volerlo far andare via. Non ancora. Quante domande ci vogliono per sollevare un peso dal cuore? Quante risposte dobbiamo trovare per amare un dettaglio? Abbiamo dato voce a quella donna muta e dolorante, quella Donna che Pirandello ci ha fatto intravedere solo dietro a quel cantone.  
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FUNERAL HOME

Giacomo Poretti e Daniela Cristofori FUNERAL HOME di Giacomo Poretti e Daniela Cristofori   regia Marco Zoppello produzione Teatro de gli Incamminati/DeSidera in collaborazione con stivalaccio teatro   Una coppia di anziani, Lui e Lei, si sta recando ad un funerale. Lui è un misto tra abito da cerimonia e gita fuori porta. Lei è tutta in ghingheri, tailleur e gioielli. Lei vuole arrivare presto, Lui non ne ha la benché minima voglia. Rita e Ambrogio ovviamente litigano. Come solo due anziani sanno, con ferocia, ma anche molto teneramente. In realtà avrebbero anche il tempo di rendere omaggio alla salma nella stanza accanto. Ma Ambrogio non ne vuole sapere. Ovvio, la morte lo terrorizza. Rita invece ne vuole parlare, eccome! Trascorreranno un’ora e mezza, Lui a sfuggire dalla realtà e Lei a cercare di riportarcelo. Un inseguimento follemente divertente e poetico.  
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MAGAZZINO 18

Simone Cristicchi MAGAZZINO 18 di Simone Cristicchi   regia Antonio Calenda produzione Corvino Produzioni in coproduzione con Il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Al Porto di Trieste c'è un luogo della memoria particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta una pagina dolorosa della storia d'Italia, una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta e resa ancora più straziante perché la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono a tante vite interrotte: con il Trattato di Pace del 1947 infatti, l'Italia perse vasti territori dell'Istria e della fascia costiera e circa 300 mila persone scelsero - davanti a una situazione dolorosa e complessa - di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.
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SECONDO ORFEA

A CAUSA DI PROBLEMI DI FORZA MAGGIORE LO SPETTACOLO DEL 16 DICEMBRE 2022 E' STATO RINVIATO A GIOVEDI' 26 GENNAIO 2023. I biglietti già acquistati restano validi per la nuova data nel medesimo posto scelto. Ci scusiamo per il disagio.   Margherita Antonelli SECONDO ORFEA quando l'amore fa miracoli di Margherita Antonelli e Marco Amato       regia Marco Amato      luci Marco Elli      musiche Serafino Tedesi   Questa è la storia di Orfea, una donna che vive a Gerusalemme nell'anno 0. Un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le sue giornate si dividono tra il tempio, la fontana e quattro lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità all'ombra della sua casa. Un giorno però viene ad abitare vicino a casa sua una coppia di giovani sposi. Lei è incinta. Si chiamano Giuseppe e Maria. I giovani sposi la coinvolgono nel loro vortice che sarà la vita del loro bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata nel quotidiano. Si instaura fra Orfea e il bambino un rapporto di profondo amore. La donna assiste alla crescita di questo Dio-Bambino, con la curiosità, la dolcezza, la fermezza di molte madri che vorrebbero il meglio per il loro figlio. Con cipiglio sempre esuberante lei difenderà, sosterrà, criticherà e si addolorerà al seguito di questo ragazzo, il suo Gesù, come una madre attenta e amorevole. Lo ascolterà sulla montagna, lo difenderà da chi lo vuole denunciare, lo accudirà alla morte, e si rallegrerà di questo Dio che mantiene le Promesse sino alla Resurrezione. Una visione dei fatti del Vangelo teneramente riletti da una donna semplice, concreta, come dovrebbe essere la fede, quella fede in un Dio fattosi bimbo, ragazzo (per certi versi strano), adolescente e adulto.
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L’ULTIMA NOTTE DI AMORE

Genere: Thriller, Noir
Anno: 2023
Regia: Andrea Di Stefano
Attori: Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Antonio Gerardi, Martin Francisco Montero Baez, Francesco Di Leva, Fifi Wang, Matilde Vigna, Katia Mironova, Carlo Gallo, Fabrizio Rocchi, Chandra Perkins, Mauro Negri, Pang Bo, Camilla Semino Favro
Paese: Italia
Sceneggiatura: Andrea Di Stefano
Fotografia: Guido Michelotti
L'ultima notte di Amore, film diretto da Andrea Di Stefano, racconta la storia di un tenente della polizia, Franco Amore (Pierfrancesco Favino), che proprio la sera prima del suo pensionamento si ritrova a indagare su un omicidio. Franco vive a Milano, è innamorato di sua moglie Viviana e per 35 anni ha servito lo Stato con orgoglio e giustizia. Non ha mai sparato a un uomo, ha sempre creduto nell’onestà e l’ha perseguita con integrità. Lui stesso si è sempre autodefinito una persona onesta o che comunque ha sempre ambito di seguire la strada della correttezza, come afferma nel suo discorso di pensionamento. Fino a quel momento il suo pensiero era rivolto al giorno dopo, a quando avrebbe dovuto salutare tutti con un bel discorso di addio. Ma quella notte, l’ultima di servizio, metterà in discussione tutto. Il suo amico Dino, nonché suo partner da diversi anni, rimane ucciso in una rapina di diamanti. È così che l'ultima notte di Amore si rivelerà essere la più lunga di tutte. Una notte che mette in serio pericolo la sua vita e tutto ciò che conta e ha sempre contato per lui: il lavoro a servizio dello Stato, la moglie Viviana e l'amicizia con Dino. Mentre gli eventi si aggrovigliano in un intricato nodo, l'alba in quel di Milano sembra non arrivare mai.
https://youtu.be/kbrQ_xFYJmw  
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LA FATA COMBINAGUAI

Genere: Animazione, Avventura
Regia: Caroline Origer
Sceneggiatura: Silja Clemens
Montaggio: Claudio Hernández
Musiche: Martin Lingnau, Ingmar Süberkrüb
"La fata combinaguai", film diretto da Caroline Origer, racconta la storia di Maxie, una bambina che un giorno si imbatte in Violetta, una piccola fata che è giunta di nascosto nel mondo degli umani e si è introdotta nella sua camera. Violetta è una fatina dei denti che ha una missione da compiere: trovare un dentino. Purtroppo è molto pasticciona e talvolta anche combinaguai, infatti si è totalmente persa nel mondo degli umani. Maxie e la fatina stringono presto amicizia e la bambina chiede a Violetta di realizzare un suo sogno: tornare nella casa in campagna della nonna. È così che il desiderio di Maxie si trasformerà in una vera e propria avventura, che porterà entrambe a capire una cosa importantissima...
https://youtu.be/9WjmlbdPxnY
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